L'arco del Vantini e la cappella di San Michele


 

L'arco del Vantini e la cappella di San Michele

 

La nostra storia dimenticata oggi ci porta alla scoperta della periferia di Portoferraio e precisamente sulla strada che conduce alla località Bucine.

Camminando lungo la strada che dal bivio per San Giovanni porta verso il Bucine, al termine di un lungo rettilineo ci troviamo improvvisamente di fronte ad un meraviglioso arco seicentesco che in tempi remoti delimitava la proprietà privata della famiglia Vantini i cui componenti erano nobili ed amministratori del Granduca di Toscana, e ad essa appartenevano insigni personaggi ecclesiastici. Passando sotto l’arco ormai offeso dal tempo (non è mai stata effettuata nessuna manutenzione) di fronte ad una grande costruzione ben conservata che dimostra qualche traccia architettonica del tardo 600 o del 700 ci appare improvvisa una minuscola cappella in completo degrado intitolata a San Michele.

La facciata presenta un portale con gli stipiti in pietra grigia che alla sommità recano un arco continuo con caratteri settecenteschi, l’interno ha le pareti nude ed è colmo di rifiuti, alle pareti qualche traccia di calce sembra farci capire di un tentativo di ripristino o di cambio di destinazione d’uso (probabilmente la chiesa è sconsacrata) in tempi passati. Sul pavimento adesso colmo di macerie e di materiali di scarto erano visibili delle lapidi di componenti la famiglia Vantini, con stemma e data del 1782.

Il Lambardi a proposito di questa famiglia scriveva nel 1791: “Quella famiglia che più siasi mantenuta fino ai giorni d’oggi sì per l’opulenza di stato come per lo splendore di nobiltà è la casa Vantini” ed aggiunge che essa possiede una grande estensione di terreni in campagna ed ha avuto molti dei suoi componenti onorati di titoli ecclesiastici e militari. Oggi di questa chiesa rimane integro solo l’orto sul retro dove troneggiano limoni ed aranci in quantità, tutto intorno è silenzio e degrado probabilmente qualcuno sta cercando di riconvertire l’immobile in abitazione privata, strappandoci ancora una volta brani e momenti importanti della nostra storia.

Torniamo sui nostri passi, alle nostre spalle il maestoso arco assume i colori tetri della sera, più avanti sulla provinciale le macchine sfrecciano incuranti delle nostre storie dimenticate... la vita corre veloce senza voltarsi indietro …

 

                                                                                                        Fabrizio Prianti




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